A mio padre,
Pescatore assorto tra le onde del mare,
ogni giorno ti domandi…
“chi me lo fa fare?”,
poi ripensi a quei colori
che nascono dopo le stelle
e scompaiono nel vento,
a quel gabbiano amico
e a quel gatto che ti scruta attento.
Pensi che quegli odori,
quelle musiche, quelle emozioni,
valgono mille volte più,
che gli averi di tanti ricconi,
pensi che il mare è mistero, fatica, poesia
e che, se il pericolo ti attende…
è un’avventura mista a magia.
E allora pescatore,
getta le tue reti in quell’immenso mistero,
riempiti di giorni nuovi
e fa volare il pensiero.
Giorno dopo giorno le ossa stanche,
la pelle bruciata e la fatica del remare,
dimostreranno agli uomini
che vale la pena… non lasciarsi andare.
Dimostreranno che pochi pesci
e tante alghe e conchiglie,
non riempiono il portafoglio,
ma il cuore si… di meraviglie.
E poi pescatore,
sai cosa penso io?
Che tu,
che vedi ogni giorno che nasce,
forse… sei più vicino a Dio!!!
(di Lucia Zanatta, foto Emilio Grollero)