La rilevanza internazionale del Laigueglia trovò conferma nel lotto dei 117 partenti fra i quali diversi assi stranieri. La corsa entrò presto nel vivo con le fughe di Wladimiro Panizza (Pepsi Cola) e del forte pistard Carlo Rancati che diedero spago all’azione di un drappello di sei corridori. Chiuso quel tentativo, partirono in sedici, fra i quali grandi nomi come Gimondi (Salvarani), Adorni (Faema) e Dancelli (Pepsi Cola). La corsa, praticamente, sembrò tracciare l’episodio decisivo. Ma ad Andora, un mezzo colpo di scena: la strada era sbarrata da un passaggio a livello abbassato per un treno fermo in stazione. Gimondi, tentò il colpaccio salendo sul treno con la bici in spalla, attraversandolo letteralmente, ma fu imitato da altri sette corridori, che lo presero e lo staccarono. E quei sette battistrada andarono a disputarsi il traguardo del Trofeo. Dancelli era dato come favorito, ma Armani (Faema) appariva un osso davvero duro e c’era sempre quel gran pedalatore olandese, Leo Duyndam (Smith’s), a fungere da incognita. Ma il pronostico fu rispettato. Michele partì ai 150 metri e
seppe contenere il ritorno del parmense, mentre l’olandese, che era partito lungo, riusci a conquistare il terzo posto. Gimondi finì poi ottavo.
Sul vincitore.
Nato a Castenedolo (Brescia) l’8 maggio 1942. Alto 1.74; peso forma kg. 68. Campione Italiano dilettanti nel 1963, pochi mesi dopo debuttò tra i professionisti. Due volte Campione Italiano, ed una prestigiosa affermazione nella Freccia Vallone. Due volte terzo ai Campionati del mondo, nel ‘68 a Imola e nel ’69 a Zolder. Nel ‘70 pose orgogliosamente fine alle tradizionali disfatte italiane nella Milano-Sanremo. Compì una grande impresa e dopo aver tagliato solitario il traguardo di via Roma, scoppiò in lacrime (foto accanto). Altri 3 anni di gare con modesti risultati, indussero Dancelli ad abbandonare l’attività agonistica a soli 32 anni. Prof con 73 vittorie. La sintesi dei suoi successi: 2 Campionati Italiani (1965-’66); 3 Giri Appennino (‘65-‘66-‘67); Parigi- Lussemburgo (1968); 2 Trofei Laigueglia (’68-’70); 2 Giri Lazio (‘66-‘70); 3 Giri Provincia Reggio Calabria (‘66-‘67-‘68); 3 GP Prato (‘64-‘65-‘67); 2 Giri Veneto (‘65-‘66); 2 Giri Emilia (‘65-‘67); Freccia Vallone (1966); Milano-Sanremo (‘70); Coppa Placci (‘65); Coppa Sabatini (‘67); Giro Campania (‘65); Giro d’Abruzzo
(‘64); GP Mirandola (‘69); Giro delle Marche (‘72). Trofeo Cougnet (‘64); 21 tappe di Giri (fra le altre, 11 al Giro d’Italia, 3 al Romandia, 2 al Giro Svizzera); 15 Criterium; un San Silvestro d’Oro (‘67).
ARRIVO: 1° MICHELE DANCELLI (Pepsi Cola) Km 160 in 4h13’50” alla media di 37,705 kmh; 2° Luciano Armani (Faema); 3° Leo Duyndam (Ned-Smith’s); 4° Ercole Gualazzini (Max Meyer); 5° Vittorio Adorni (Faema); 6° Wladimiro Panizza (Pepsi Cola); 7° Mino Denti (Faema); 8° Felice Gimondi (Salvarani) a 18″; 9° Carlo Brunetti (Kelvinator); 10° Bruno Vitttiglio (Germanvox Wega) a 50″; 11° Luciano Soave (Faema);
12° Flaviano Vicentini (Filotex); 13° Roberto Poggiali (Salvarani) à 52″; 14° Graziano Battistini (Pepsi Cola) a 1’15”; 15° Victor Van Schil (Faema a 1’48”; 16° Alfio Poli (Filotex); 17° Roberto Ballini (Max Meyer); 18° Gianpaolo Cucchietti (Max Meyer); 19° Luigi Zuccotti (Faema) a 6’38”; 20° Giuseppe Grassi (Filotex); 21° Valere Van Sweevelt (Bel-Smith’s); 22° Ole Ritter (Den-Germanvox Wega); 23° Vincenzo Mantovani (Germanvox Wega); 24° Giuseppe Milioli (Germanvox Wega); 25° Damiano Capodivento (GBC); seguono altri a distacchi vari. Partiti 117, arrivati 75