Bella domanda davvero. Proverò a rispondere:
Per qualcuno il PercFest è solo un gruppo di figli dei fiori che suonano i bonghi sulla spiaggia fino al mattino. Per qualcuno è l’occasione unica di ascoltare dal vivo e gratis alcuni dei più acclamati virtuosi del jazz. Per qualcuno è:”Belin suonano in piazza, suonano in spiaggia, vado a prendere il caffè e suonano anche nel bar. Ancora un po’ e vado a casa e mea belin me li trovo a suonare pure lì”. Per qualcuno è l’inizio di una carriera sfolgorante. Per qualcuno sarà pure il “gias”, ma a me sta musica pare tutta uguale. Per qualcuno è un’officina di idee, di intuizioni, di incontri che arrivano a creare sempre qualcosa di nuovo. Per qualcuno è una vecchia maglietta stinta, buona soltanto per dare il bianco in casa, ma che non si vuole buttare perché intrisa del ricordo di un’estate. Per qualcuno dovrebbero farlo più lungo. Per qualcun altro se dura troppo poi ci si abitua e non è più bello. Per qualcuno è un bel modo di ricordare chi non c’è più. Per qualcuno chissà quanto li pagano. Ma per tutti il “Perc” è un vento caldo che porta con se l’afa, la musica e tanta voglia di ballare, trascinandoci improvvisamente nel bel mezzo dell’estate. Raccoglie così tante cose perché in fondo il PercFest è un luogo: un paese che per qualche giorno non si chiama più Laigueglia, e dove tutto gira intorno alla musica, dove la musica gira intorno a tutti. C’è la scuola di musica per i bambini, i bar dove non si discute di calcio, ma di percussioni. I pub dove ci si disseta con le jam session. In spiaggia si gioca a suonare sotto il sole. I mercanti corrono avanti e indietro coi loro carretti carichi di grancasse e contrabbassi. Gli abitanti di questo paese vengono da ogni parte, parlano tutte le lingue e suonano tutti gli strumenti. A spasso per il budello incontri i più grandi nomi della musica contemporanea ormai di casa tra noi Laiguegliesi che per qualche giorno ci sentiamo non più provincialotti, ma cittadini onorari del mondo. Ogni sera poi, nella piazza di questo fantastico borgo, si riunisce l’assemblea cittadina dove parlano i saggi, o meglio suonano e cantano. Questo paese ha anche un sindaco, che da sempre si chiama Rosario.