Nel primo appuntamento con il “Salotto del gusto”, venerdi’ mattina alle ore 11,00 , si e’ parlato della pecora brigasca e del brusso, il formaggio che deriva dal latte di questa pecora. La pecora invece deriva il suo nome dal paese di La Brigue, in Val Roja, un tempo il più importante centro pastorale dell’area al confine tra Liguria, Piemonte e Provenza. Questo tipo di pecora, di taglia medio-grande, sia da carne che da latte, è una razza tipica delle Alpi Occidentali, diffusa soprattutto nella zona dove si congiungono la Valle Roja, la Valle Arroscia, la Valle Argentina e la Val Tanaro. Questo è dovuto al fatto che la pecora brigasca resiste benissimo al freddo ed è un animale docile che fornisce una buona produzione, sia di lana che di latte e carne. All’inizio del XX secolo si contavano circa 60.000 pecore brigasche per i pascoli della Liguria, del Piemonte e della Francia; oggi rimangono solo più circa duemila pecore che nel periodo di transumanza si dirigono verso Mendatica, il Col di Nava o Sanremo. L’allevamento tradizionale prevede un periodo di tre o quattro mesi in alpeggio e di circa quattro mesi in zona costiera, con un pascolo all’aperto anche nelle zone invernali.
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inverno: le pecore pascolano sulle alture di Sanremo o della Valle Arroscia;
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primavera: le pecore vengono portate al Col di Nava, dove possono brucare erba tenera e ricca di nutrimento;
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fine di giugno: il gregge si trasferisce all’alpeggio sul Monte Saccarello.
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Il gregge ridiscende a Nava o ad Albenga solo ad autunno inoltrato.
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Gli allevatori che curano un allevamento di questo tipo mantengono aziende di piccole dimensioni, distribuite su un territorio la cui orografia, fatta di strade strette e tortuose, determina costi di produzione e di trasporto molto alti; la produzione del formaggio fresco però si trova ancora presso alcune malghe sparse sul territorio. Su questi alpeggi viene prodotto da generazioni di pastori di brigasche un latte di pregiata qualità e formaggi come il “brusso” e la “tuma”
L’importante ruolo di presidio del territorio operato da questi allevatori è stato riconosciuto dall’Associazione Slow Food, nel 2003, con la creazione del “Presidio sulle tome di Pecora Brigasca”. A tal proposito non possiamo non ricordare un altro evento che di certo ha il merito di voler conservare le tradizioni legate alla vita pastorale, cioè la Festa della Transumanza che si svolge ogni anno nel nostro paese il penultimo fine settimana di settembre: una festosa atmosfera che celebra la discesa dai pascoli delle greggi fino in paese e si conclude con il divertente Palio delle Capre, con il circuito di gara predisposto nel Campo Sportivo di Mendatica. La giornata vuole però essere anche un momento didattico per tutte le scuole interessate, grazie all’organizzazione di veri e propri laboratori in cui, con l’intervento di pastori della zona, si cerca di spiegare ai ragazzi tutte le fasi di preparazione del formaggio: l’edizione del 2006 ha visto la partecipazione di più di 800 bambini provenienti da molte scuole, medie ed elementari, della Provincia, una piacevole occasione per far conoscere ai più giovani le caratteristiche del nostro territorio e, perché no, animali, come le capre e le pecore, difficilmente visibili per chi vive in città!