Con una giornata di vento come oggi la cosa più ovvia da fare è prendere la macchina e partire per una gita nei dintorni. Le destinazioni si sprecano: da Alassio per lo shopping ai paesini più suggestivi come Cervo, Castelvecchio, Triora, Bussana, Balestrino… un lungo elenco nel quale però quasi sicuramente non vedrete mai comparire Imperia, che viene considerata dai più poco attraente.
Tiziano Terzani amava, nei suoi lunghi viaggi, portare con se uno o due libri ambientati nel luogo in cui era diretto. Li leggeva durante il viaggio cosicché una volta giunto a destinazione aveva come l’impressione di essere già stato in quelle città: poteva confrontare le proprie impressioni con quelle di un altro viaggiatore, magari di qualche secolo prima. Ma soprattutto poteva guardarle con l’occhio di chi vi era nato e cresciuto, e scoprire così gli angoli più riservati, i segreti più nascosti ed i fatti storici più curiosi che ogni città italiana nasconde anche ai turisti più sgamati del Lonely Planet. E’ quello che può succedere leggendo “Il Muro” di Marco Vallarino, il cui protagonista, in una specie di caccia al tesoro, attraversa ogni angolo di Imperia (che non tutti sanno essere Capoluogo di Provincia “malgrado i fiori ed il Festival di Sanremo”), passando per i suoi locali storici e quelli più moderni, le sue piazze e le chiese, con qualche cenno alla storia di due paesi, Oneglia e Porto Maurizio, divisi dal campanilismo tra Cacelotti e Ciantafurche, e dal fiume Impero che il fascismo volle invece uniti in un unica città: Imperia appunto. Il tutto parte da una indagine di Marco (oltre che scrittore è giornalista delle mode giovanili) sui writers che una decina di anni fa hanno invaso Imperia dipingendo molti murales. Una volta definiti semplici imbrattamuri, alcuni di loro sono oggi artisti ricercati, come Marco Ilprosa che l’autore è riuscito a trascinare a Laigueglia in una notte d’estate, per dipingere quello che è poi diventato il logo del nostro sito. Un libro che vi consiglio di leggere, magari sotto l’ombrellone, per capire un pò di più questa Liguria e questi liguri, e non essere completamente impreparati se incontrandone qualcuno vi “restituisce un’appassionata, ligure indifferenza”