Io sono stato istruttore per quasi tutta la mia vita e in acqua mi sono sempre considerato una chioccia con i suoi pulcini . Insegnare la vela e’ far conoscere e rispettare il mare . E’ un vivere armoniosamente insieme ad altri ragazzi . Chi ama la vela come me , paragona il mare a una grande culla e il vento a carezze calde sul viso. Insegnando la barca a vela si impara tutto e di piu’, in primis a ridere e scherzare con l’acqua . La prima volta che si approccia il mare si deve essere in due, se si e’ alle prime armi si deve stare a prua abbracciati alla cassa di deriva, guardando attimo dopo attimo tutti movimenti del timoniere. Poi ci si scambia e si fanno le cose dettate dall’istruttore e dal ragazzo in barca. Per non avere paura si deve andare su un optimist disarmato trainato un po’ al largo in modo da prendere confidenza . La mitica scuffia o ribaltamento della barca e’ la cosa pu’ paurosa puo’ esserea 90 gradi o a 180 in cui la barca e’ completamente ribaltata. Se si rimane sotto la barca lo spazio per respirare c’e’ e e i bambini lo devono sapere. Cosi’ per abituarli e fare loro perdere la paura mi affiancavo col gommone e li ribaltavo….quante risate! E poco per volta i miei pulcini prendevano coraggio…..