Mia nonna mi diceva sempre che l’ingrediente principale di ogni buon pasto è la fame, e il miglior modo per procurarsi un gran quantitativo di fame è una bella passeggiata. Così oggi siamo andati a fare merenda nel nostro posto preferito: il giardino di Thor. No, non è un posto inventato, esiste d’avvero. E’ uno di quei posti che ognuno di noi crede di conoscere solo lui e si trova proprio sotto il mulino a vento.
Se non mi credete fate così: andate al vecchio Borgo di Colla Micheri e incamminatevi lungo il sentiero in salita che parte proprio di fronte alla chiesetta. Scegliete sempre la direzione che sale più ripida e arriverete dopo appena 300 metri in vista di un antico rudere, simile al torrione di avvistamento del lungomare. In effetti tanti lo chiamano il bastione, ma si tratta in realtà del rudere di uno dei 5 mulini a vento del XVI secolo (2 verso Alassio detti di “Pilato”, 2 di “Spaleta” e questo detto di “Tagliaferro”) utilizzati per macinare grano e cereali.
Potreste passarvi di fianco senza nemmeno accorgervene, oppure ritrovarvela improvvisamente di fronte a sbarrarvi la strada: è una piccola porta di legno, costruita nel nulla. La prima volta che l’ho vista mi sono chiesto se servisse a chiudere dentro qulacosa o fuori qulacuno, ma appena l’ho varcata ho capito che era una porta costruita non per chiudere, ma per aprire lo sguardo e la mente su un terrazzino naturale, con un muretto che si affaccia sulla Baia ed un sedile di pietra che i miei figli chiamano il “trono di Thor”. Si dice che questo fosse il posto preferito di Thor Heyerdahl e che sia stato lui a costruire il tutto. Un uomo che ha attraversato l’oceano su una zattera per dimostrare le proprie idee, che ha vissuto un anno sull’Isola di Pasqua per scoprire il segreto delle sue misteriose statue. Dopo le sue spedizioni in Perù, in Russia, alle Maldive, alle Canarie e sul Tigri amava venire a riposarsi qui, e a scrivere i suoi libri. Guardando questo panorama mi viene sempre in mente un suo celebre pensiero:”Frontiere? non ne ho mai viste, ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone”.