Il 27 giugno ricorre il bicentenario dello sbarco inglese a Laigueglia avvenuto nella notte tra il 26 ed il 27 giugno del 1812. Laigueglia, come tutta la Liguria era stata annessa all’Impero Francese sin dal 1805, dopo che la gloriosa Repubblica Aristocratica di Genova, sostituita dal 1797 dalla Repubblica Democratica Ligure di stampo francese, fu appunto accorpata all’Impero napoleonico.Laigueglia cittadina francese si ritrovò così in guerra con l’Impero Inglese, le sue navi e tutti i corsari a lui asserviti: i traffici marittimi non furono più sicuri e peggior sorte toccò alle città e alle altre località costiere che furono soggette a ripetuti attacchi e cannoneggiamenti.
Già il 26 mattina compaiono nel golfo 4 navi inglesi: il Leviathan, il Curacoa, l’Imperieuse e l’Eclair seminando nella popolazione terrore ed apprensione di rivivere la notte del 10 maggio dello stesso anno, dove ben 18 vascelli che erano ancorati nella nostra baia furono depredati ed incendiati.Dopo mezzogiorno il convoglio inglese si avvicinò ancora di più a Laigueglia e in prossimità di essa fece scendere in acqua 4 lance armate, le quali fecero osservazioni sul golfo e scandagliarono il fondo, probabilmente per studiare e preparare uno sbarco.In quel momento vi erano all’ancora di fronte a Laigueglia 10 bastimenti, di cui 3 con ricco carico.Il Sindaco Badarò avvertì immediatamente il Sotto Prefetto e i Sindaci di Andora e Alassio per chiedergli aiuto in caso di tentativo di sbarco nemico come vi erano tutti i presentimenti.Il Capo Battaglione, comandante la prima suddivisione, spedì subito un rinforzo di 80 uomini della fanteria di linea sotto il comando del Capitano Delize, i quali si unirono agli uomini del 52° reggimento di fanteria di linea di stanza a Laigueglia sotto il comando del sottotenente B. Garnier.Il Sindaco Badarò radunò la Guardia Nazionale che rispose con entusiasmo alla chiamata. Furono dispiegati sul bastione e su 3 diversi livelli di terrazze (fasce coltivate ad olive, non essendoci allora altre costruzioni in loco) , tra il bastione stesso e la batteria di difesa vicina all’oratorio della Concezione.Il Sindaco di Andora spedì 60 uomini della Guardia Nazionale di Andora che furono dislocati su Capo Mele, con ordine di avanzare in caso di attacco. Rimaneva un manipolo di soldati presso la batteria di difesa della “muerte” presso l’Oratorio delle Penne sempre su Capo Mele con l’ordine di sorvegliare i movimenti della flotta nemica.Il Capitano Delize giunto a Laigueglia prese il comando e incominciò a dislocare i suoi uomini sia sul bastione che nelle varie terrazze in rinforzo ai militi della Guardia Nazionale. Quindi spedì il sottotenente Garnier al comando di un corpo avanzato verso l’Oratorio di Porto Salvo al confine con il comune di Alassio. Un altro corpo avanzato fu destinato all’entrata del paese lato ponente ai piedi di Capo Mele.Così dispiegati tutti gli uomini, calava la notte ed inghiottiva le paure sia dei Laiguegliesi che dei soldati francesi ignari della sorte che li attendeva. Nello stesso momento gli ufficiali inglesi preparavano la tattica d’attacco sulla nave ammiraglia “Leviathan”. Sono le 02:30 della notte l’Eclair posto di fronte al bastione di Laigueglia incomincia a cannoneggiare, la notte viene rischiarata dal bagliore di fuoco della nave inglese e delle batterie di difesa, nello stesso istante le navi Curacoa ed Imperieuse si misero di fronte alla batteria San Michele di Alassio e ben presto la misero a tacere dopo che la stessa non riuscì che a sparare pochi colpi. Dalla Leviathan scesero sulle lance 200 uomini al comando del capitano dei Royal Marines J. Owen che sbarcarono indisturbati tra Alassio e Laigueglia. Scesi a spiaggia si impossessarono della batteria di San Michele e ivi inchiodarono i cannoni. Seguì subito dopo un nuovo sbarco di altri 200 uomini questa volta a ponente dell’Oratorio di Porto Salvo a metà strada con l’Oratorio della Concezione. Uniti alle forze del primo sbarco si diressero verso Laigueglia: nonostante la resistenza che opponeva l’avanguardia del valoroso Garnier, il quale con i suoi pochi soldati fu obbligato a ripiegare sempre combattendo verso l’Oratorio della Concezione. Gli Inglesi, passato l’Oratorio di Porto Salvo, si divisero in due colonne, una proseguì direttamente lungo la spiaggia, mentre l’altra colonna si diresse verso il paese tra gli ulivi. Quest’ultimi presero alle spalle la guarnigione del sottotenente Garnier all’altezza dell’Oratorio della Concezione e sfondarono la linea di difesa dei cannonieri che vi erano a difesa. Alle ore 03:30 il valoroso Garnier, con la sciabola in mano, attorniato dai suoi uomini, armati i fucili con le baionette affrontava il preponderante numero dei nemici inglesi, circa 300 uomini, essendo gli altri rimasti a guardia vicino all’Oratorio di Porto Salvo. La Guardia Nazionale contrattaccò verso la Concezione, supportata anche dal continuo fuoco fatto dalle varie terrazze. Gli inglesi una volta impossessatesi della batteria di difesa e messi a tacere i cannoni furono messi in fuga dalla reazione dei francesi del 52° reggimento di linea e dalla Guardia Nazionale. Ritiratisi sulle lance ritornavano alle navi in rada, le quali continuavano a cannoneggiare il paese. Erano ormai le 05:30 del mattino: le condizioni meteo-marine erano cambiate. Il continuo sparare delle nostre batterie non diede tempo alle navi inglesi di issare a bordo le lance, le quali furono in tutta fretta trainate al largo fuori dalla portata dei cannoni.Fu la Guardia Nazionale la prima a rientrare nell’Oratorio della Concezione e qui l’amara sorpresa di trovare riverso a terra morto il valoroso sottotenente Garnier con la spada in mano a fianco del suo soldato J.Burle anche lui morto nell’eroica difesa di Laigueglia.Gli inglesi andavano via senza neanche aver depredato un solo battello, i quali erano già stati privati delle vele e timoni proprio perchè non potessero navigare, seguiti dai colpi di cannone delle nostre batterie. Il cordoglio per la morte di Garnier fu molto sentito a Laigueglia, era talmente amato e benvoluto che l’arciprete di san Matteo ben volentieri concesse l’onore, dopo il solenne funerale, che fosse inumato in san Matteo dove ancora adesso riposa. Le vittime da parte francese furono appunto due, il sottotenente B.Garnier e il soldato J.Burle oltre a 7 soldati feriti e 15 prigionieri (ad Alassio 11 feriti e 13 prigionieri), mentre le perdite degli inglesi furono di 9 morti e 31 feriti.L’Associazione Vecchia Laigueglia con il Patrocinio del Comune di Laigueglia ricorderà mercoledì prossimo 27 giugno questo episodio. Alle ore 17:30 visita guidata ai luoghi della battaglia e all’oratorio della Concezione, dove alle ore 18:00 ci sarà la commemorazione, al termine della quale benedizione e scoprimento di una targa in memoria.